RECENSIONI RICCARDO ZADRA
“…l’impétuosité de Zadra trouva sa pleine expression, et avec quel éclat, au cours des “Trois mouvements de Petrouchka”. Là, sa vélocité, l’aspect parfois massif de son jeu tout comme sa générosité naturelle furent à la mesure de la partition, et Strawinskj parut dans toute sa lumiére et sa richesse d’inspiration, tant au plan des rythmes que sur celui des couleurs presque orchestrales du piano. Un véritable monument que cette “Semaine grasse”, terrifiant par l’ampleur des masses sonores mises en jeu et maîtrisé avec beaucoup de brio par ce jeune pianiste…Il est vrai que Riccardo Zadra n’avait guère lésiné sur les difficultés dans son programme, enchaînant coup sur coup le Sonnet de Pétrarque, La Vallée d’Obermann et la terrifiante Méphisto-valse de Liszt en primière partie. Pari tenu, car ce jeune interprète possède des doigts d’acier, un tempérament ravageur qui fit merveille dans la dernière des trois pièces citées. Enthousiasme, clarté de jeu, beaucoup de force aussi sont des qualités essentielles dans Liszt et Zadra sut exploiter une technique irréprochable… en bis une pièce de Schumann merveilleusement ciselée.”
“…Riccardo Zadra, pianista prodigioso, dalla tecnica sfolgorante e di musicalità sensibilissima, accompagna l’ascoltatore in questo composito tragitto musicale con scrupoloso rispetto delle intenzioni dei suoi Autori e con la straordinaria duttilità del suo pianismo. Il “Pétrouchka” di Zadra ci sembra non temere confronti, neanche posto accanto a quello storico di Pollini; anzi, talvolta, la dirompenza ritmica e il vigore delle masse sonore paiono ancor più travolgenti. Il virtuosismo trascendentale di questa pagina, superato con impressionante sicurezza, non è mai soltanto esibito, ma sempre musicalmente espressivo. L’ascolto delle “Estampes” di Debussy e delle “Valses Nobles et Sentimentales” di Ravel, subito dopo “Pétrouchka”, valorizza appieno il grande talento di Zadra e la sua esemplare varietà di tocco”
“Zadra spielt Mozart mit aussergewöhnlicher Eleganz und Sensibilität. Die exzellente Pedaltechnik, das harte, aber dennoch leuchtende Piano und die überaus plastisch dargestellen einzelnen Phrasen machten die Interpretation der b-dur-Sonate zu einem Genuß Mit der Wiedergabe der Sonate h-moll von Liszt zeigte Zadra, dass auch extreme Virtuosität seine Sache ist. Er bewältigte die rasenden Oktavläufe und die diffizile Fuge mit Kraft, Eleganz und klanglicher Brillanz…Somit gelang es Zadra, auf der einen Seite die enormen Stimmungswechsel des Werkes zu verdeutlichen, auf der anderen Seite die einzelnen Abschnitte zu einem in sich geschlossenen Ganzen zu vereinen”
“Questo è Zadra! un pianista accurato, attento alla varietà delle soluzioni timbriche e alla pulizia dello scarto dinamico, generoso nella gamma debussyana che spazia dalla liquidità delle “quarte” allo scatto nervoso degli “accordi”, dallo sfavillìo ritmico e giocoso delle “ottave” ai vapori rugiadosi dei mormorii lontani che si propongono di esplorare le pure risorse della tastiera”
“Nella ‘Aubade’ di Poulenc si sono ammirati il nitore, la misura neoclassica, la grazia lieve del pianismo di Zadra”
“Le jeu de Zadra, extraordinairement brillant, très “intellectuel” aussi, est tout à fait caractéristique de la conception d’un certain art du piano en notre fin de siècle. Son “Pétrouchka” est superbe rythmiquement, mais il sait aussi y ménager les espaces du rêve et de la poésie. Cette sensibilité bien contrôlée se retrouve avec bonheur dans les “Estampes” de Debussy aux “Jardins sous la pluie” pleins de surprises… Un jeune interprète à suivre de très prés, avec le secret espoir de pouvoir un de ces jours l’entendre sur une scène parisienne.”
“Riccardo Zadra’s recital…, when I thought I’d heard enough of Mozart’s Sonatas and Strawinsky’s Petrouchka to last me a life-time, was so freshingly full of insights that it seemed as thoug I was hearing them for the first time”
“Zadras eigentliche Domäne war dennoch Ravel. Die Sachlichkeit seines Klavierspiels, der Draht zwischen Kopf und Hand prädestiniert ihn dafür, Bilder zu malen wie in “Gaspard de la nuit”. Den schwerelosen Wellen, ganz leicht aus den Fingern gespielt in “Ondine”, standen seine bisweilen kaum zu erahnenden Tonrepetitionen in “Le Gibet”, um die sich seine Akkorde rankten, in nichts nach. Alle Register zog er im rhytmischen und klangschillerndern “Scarbo”. Hier war das Publikum zu Recht aus dem Häuschen”
“Lo specifico dominio di Zadra è stato Ravel. La peculiarità del suo pianismo, il forte legame tra la testa e le mani lo rende particolarmente adatto al gusto pittorico e coloristico, come in “Gaspard de la Nuit”. Le onde senza peso suonate quasi in punta di dita in “Ondine”, gli impercettibili rintocchi in “Le Gibet”, intorno ai quali si dipanavano i suoi accordi, erano quasi un nulla. Ha esplorato ogni registro nel ritmico e squillante “Scarbo”. Qui il pubblico era giustamente fuori di sé”
“Quella di Zadra si è rivelata una superba lezione di stile, di proprietà esecutiva, d’amore e cura del dettaglio sapientemente montato in una salda e concentrata visione d’insieme”
“Zadra possiede una tecnica molto elegante e rivela l’intuizione vincente dell’interprete sensibile… è un pianista che sa conquistare il pubblico, che sa trasmettere il proprio amore per la musica”
“Riccardo Zadra ha confermato brillantemente di essere una delle promesse del pianismo italiano. Convivono in lui felicemente una dimensione spirituale di scavata interiorità assieme a una spavalda sprezzatura che gli consentono di affrontare naturalmente, senza sforzo e senza timori reverenziali, un repertorio così impegnativo ed assieme, una indipendenza intellettuale che gli permette di non essere schiavo né di una falsa misura cameristica, né di una superficiale concezione dell’esibizione concertistica e dei suoi rituali…”
“Di Ravel, infine Gaspard de la nuit…, un’interpretazione che ci ha fatto venire in mente quelle dei massimi concertisti”
“Il pianismo di Riccardo Zadra è di quelli che affascinano dal primo appoggio delle dita sulla tastiera. E’ un fascino costruito sul trasparente e tranquillo procedere delle frasi verso il loro fine naturale, sulla delicatezza e la forza del tocco, sull’agilità e sul silenzio. Forse proprio Mozart, immaginato come simbolo di un mondo musicale,… è il terreno ideale per questo atteggiamento interpretativo…”
“Zadra ha affrontato il concerto beethoveniano con piglio sicuro e deciso, risolvendo con abilità e bravura ogni problema tecnico… e facendosi ammirare per la generosa, e mai scomposta, vitalità del suo impatto interpretativo”
“Zadra ist ein ungewöhnlich starker Beethoveninterpret. Ihm gelingt es auch, eine so bekannte Sonate wie Beethovens Appassionata, op. 57, von einem überbetonten Pathos loszuschälen, den dramatischen Abläufen nachzuspüren und sie durch singenmässe Tempi unformbedingter Dynamik zu plasticher Selbständigkeit erstehen zu lassen. Die Emotion ist in dieser von innen her entwickelten Sicht so stark motiviert, dass sie nicht mehr wie gewollt wirkt, auch nicht als Absicht, sondern sich als befreiendes Sichentladen in hinreissender und wirklich erlebter musikalischen Dramatik äussert”
“..un pianista che dà qui prova di un intenso sentire, espresso con una tecnica impeccabile ed una celeidoscopica varietà dinamica”